San Filippo Neri: una un’area polifunzionale al posto della discarica

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La gigantesca discarica abusiva nel cuore dello Zen di Palermo diventerà un’area polifunzionale.

Uno spazio verde attrezzato e fruibile da tutte le fasce d’età.

È stato approvato dall’assessorato delle Infrastrutture della Regione Siciliana il progetto esecutivo per la realizzazione di un parco nella piazza prospiciente la chiesa di San Filippo Neri a Palermo.

Un passo necessario per poter avviare la gara d’appalto che consentirà di riqualificare la zona di oltre 10 mila metri quadrati.

Compresa tra le vie Fausto Coppi, Primo Carnera e Senocrate di Agrigento, che da anni versa in condizioni di totale abbandono.

Trasformata in discarica di rifiuti ingombranti che si mescolano con la vegetazione spontanea. 

L’accordo istituzionale siglato tra il Comune di Palermo e la Regione, nel gennaio 2022, ha consentito di portare avanti il progetto, elaborato dal Dipartimento regionale tecnico.

La realizzazione dell’opera, a cura della Regione, prevede una spesa presunta complessiva di 4 milioni di euro, a valere su fondi ex Gescal, e una durata di 360 giorni. 

La costruzione di uno spazio collettivo permetterà di consegnare ai residenti del quartiere un luogo di ritrovo da frequentare.

Nel quale avere la possibilità di svolgere attività ricreative.

Nel dettaglio, il progetto esecutivo prevede la realizzazione di un’area centrale.

All’interno della quale sono state inserite due fontane a raso, pavimento di diverse forme, con giochi e getti d’acqua, e lungo il perimetro diverse sedute.

Una zona ricreativa, prospiciente la parrocchia, attrezzata con tavoli da ping-pong, tavolini in muratura, un campo di bocce.

Pavimentata con basole di pietra bianca di taglio irregolare, inframezzate a terreno vegetale con alberi di ulivo.

Ci sarà un’area verde, sul lato sud-est, nella quale sarà realizzato un laghetto artificiale.

Verrà realizzata un’area giochi attrezzata, collocata dal lato opposto al campetto di calcio già esistente in via Primo Carnera.

Realizzando una gradinata, che diventa una sorta di anfiteatro. 

Tutta la piazza sarà circondata da alberi di arance e limoni che definiranno il perimetro dell’area e arricchiranno di verde il quartiere.

Sarà implementato l’impianto di illuminazione, sia attraverso la collocazione di lampioni alti posti principalmente lungo i bordi dell’area centrale e gli ingressi principali, sia con lampade basse.

Nella parte nord-ovest della piazza, sotto l’area da adibire a zona ricreativa, sfruttando il dislivello esistente, saranno realizzati dei corpi seminterrati ove collocare una riserva idrica.

Un piccolo magazzino e gli impianti tecnici.

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4 Thoughts to “San Filippo Neri: una un’area polifunzionale al posto della discarica”

  1. vicchio65

    Ottima notizia finalmente!
    Certo, mancano ora tutte le procedure di appalto, ma il fatto che almeno la parte burocratica sia stata risolta (con mooolta calma 🙂 ) è una buona notizia.

    Per riqualificare occorre “abituare” alla bellezza! Sono passato l’altro giorno dal Ponte dell’Ammiraglio, e ho ricordato com’era. Oggi è senz’altro decente, niente di spettacolare, ma decente!
    Spero vivamente che le associazioni che si sono battute per la piazza sappiano anche farle “sposare” dalla comunità del quartiere, perchè solo così le opere durano.

  2. FF

    Spero che la realizzazione possa essere fedele al progetto e dare al quartiere la migliore versione dello stesso. Significa anzitutto attenzione verso lo ZEN, educazione alla bellezza e presenza dello Stato. Certamente non mancherà il cafonazzo di turno che si appresterà a deturparlo ma come ci insegnano le positive esperienze sociali presenti sul territorio, si può e si deve cambiare. Un primo passo, ché c’è tanto da fare tra Zen, Zen2, Partanna e Tommaso Natale-Marinella.

  3. se68

    Il “rendering”… purtroppo già dice molto sulla qualità dell’opera…

  4. punteruolorosso

    perché non creare anche un frutteto urbano? si potrebbe mettere a disposizione delle scuole per fare giardinaggio. educazione alla natura e alla bellezza. peschi, albicocchi, aranci, limoni, mandorli, fichi, ulivi, nespoli, melograni…
    e una superficie da adibire a orto.
    ci vedrei bene anche delle jacarande. forse bisognerebbe anche vedere che tipo di alberi sono autoctoni di quella zona della conca d’oro un po’ affossata e soggetta a ristagno. pioppi? ontani? bagolari?
    no ai pini. ce n’è troppi, stanno scassando un sacco di marciapiedi. belle anche chorisie, sterculie ed eritrine, dannose per i marciapiedi ma splendide in piena terra a mo’ di boschetto.
    mi piace l’idea della riserva idrica, servirà ad innaffiare gli alberi evitando sprechi.

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